giovedì 28 marzo 2013

Frosinone, brutta città ?

Panorama di Frosinone - Fotografia: Roberto Di Molfetta

Definita da Argan la città più brutta d'Italia, secondo i rapporti di Legambiente è fra le più inquinate. Nel capoluogo ciociaro a comandare sono i costruttori che, come nel celebre film di Rosi, hanno messo "le mani sulla città", di fatto impedendo l'adozione di un Piano regolatore.
La città è vittima di una cementificazione selvaggia effettuata in spregio a ogni criterio urbanistico e decoro estetico. E' una "città sotto inchiesta", come ci spiega Francesco Notarcola, memoria storica della sinistra locale. Piena di scandali edilizi che ne hanno devastato il territorio. Da ultimi, il mattatoio trasformato in casa della cultura dove la cultura non ha mai avuto accesso, la piscina olimpionica di nuoto (quella della cricca Anemone per intenderci), la speculazione del carcere trasformato in appartamenti ceduti alla ditta esecutrice dei lavori, lo scempio urbanistico del parcheggio multipiano e la Piastra dei Cavoni che ha strozzato la viabilità della Monti Lepini.
Ma lo scandalo che più inquieta è un altro. La città, un tempo popolata dai Volsci, si trova a metà strada fra Roma e Napoli. Per la sua posizione strategica, ci sono importanti resti archeologici. Sotto il cemento, ovviamente. Sì, perché le varie amministrazioni hanno consentito che vi si costruisse sopra. Così, negli anni '60, sono stati seppelliti un anfiteatro romano risalente al I secolo d.C. e 800 mq di terme romane. Nel 2000, è stato realizzato un parcheggio sopra reperti archeologici pertinenti a un edificio databile alla prima età imperiale. Nel 2008, è stato realizzato un altro parcheggio che ha seppellito un impianto termale risalente al III-IV secolo d.C. di ben 900 mq. Quest'ultimo, grazie a una concessione scandalosa, effettuata per la durata di 60 anni al costo di neanche 70.000 euro.
Intanto il centro storico, nella parte alta della città, si sta spopolando, mentre in periferia si continua a fabbricare, senza che vi sia una piazza, un punto di aggregazione. La vita sociale si è trasferita dalle vie del centro storico ai corridoi di un centro commerciale. Gli imprenditori dell'edilizia si sono arricchiti con i project financing, usando un moderno strumento anglosassone, per perseguire un antico progetto italiano di saccheggio del territorio.
Simbolo del modello frusinate è il nuovo stadio Casaleno, che avrebbe dovuto sostituire il vecchio Matusa. La proposta fu partorita dalla coppia Stirpe-Zeppieri, rispettivamente Presidente del Frosinone calcio e leader del più grande gruppo di costruzioni ciociaro: un project financing da 60 milioni di euro e compensazioni attraverso cubature, licenze e ricavi di gestione. Il nuovo stadio avrebbe dovuto ospitare la squadra di calcio cittadina durante il suo periodo di gloria, quando militava nella serie cadetta e si scontrava con il Napoli e la Juve. I sogni di gloria svanirono presto. Il Frosinone è tornato a militare in Prima Divisione, a gareggiare con Pergocrema e Feralpisalò, e i lavori per completare il nuovo stadio non sono mai iniziati, anzi, la nevicata di febbraio ne ha determinato un crollo parziale.
Altro capitolo è il teatro comunale, il "teatro che ci sarà", cavallo di battaglia dell'ex-sindaco Marini (Pd) che, nel settembre dello scorso anno, ne ha presentato il progetto alla presenza di Carla Fracci e Gigi Proietti. Frosinone, che conta poco più di 40.000 abitanti, è infatti priva di un teatro. Condividiamo la necessità di investire per la cultura, ma il dubbio è che qui si intenda investire non per essa ma per il suo contenitore. Così, anziché sviluppare le storiche istituzioni culturali della città, come il Conservatorio di Musica e l'Accademia delle Belle Arti, quest'ultima in stato di abbandono, si è scelto di costruire un teatro dalle dimensioni faraoniche, nella peggiore tradizione delle grandi opere, di scarsa utilità per i cittadini e sicuri profitti per le imprese. In questo caso, peraltro, la realizzazione del teatro è stata commissionata alla Nidaco Costruzioni, ditta di Venafro che fa capo ai nipoti dell'Europarlamentare Aldo Patriciello (Pdl), coinvolto in gravi indagini penali. Fra queste, l'inchiesta "Piedi d'argilla": secondo gli inquirenti, insieme al fratello Gaetano, detto "Saddam", nel 2004 avrebbe fornito calcestruzzo scadente per l'edificazione dei pilastri di un viadotto. In tale procedimento il gruppo Patriciello era stato definito come la faccia criminale del clan ndranghetistico dei Garofalo di Petilia Policastro, nel crotonese.
Visto l'inquietante quadro generale, l'affidamento dei lavori alla ditta molisana non lascia grandi speranze sui tempi, sulla qualità e sui costi di realizzazione. Lascia piuttosto una domanda: il teatro ci sarà?
La questione ambientale. Frosinone è al centro della valle del Sacco. Qui, in era andreottiana, fiorirono industrie finanziate dalla Cassa del Mezzogiorno. La zona è ora avvelenata dagli scarichi che dalle industrie confluiscono nel fiume che dà il nome alla valle. Con discariche a cielo aperto, terreni e falde acquifere contaminate, che hanno creato problemi nella catena alimentare. Nel 2005 furono trovate 25 mucche morte lungo il fiume nei pressi di Anagni, a causa dell'arsenico presente nel fiume. Fu abbattuto il bestiame, furono distrutti i prodotti agricoli e chiuse diverse aziende. Giusto un segnale di quello che la crescita e l'industrializzazione hanno rappresentato nel frusinate. Il frutto di un sistema perverso che ha portato ricchezze agli imprenditori e lavoro agli operai. Ma che ha distrutto il territorio.

Rinnovamento Democratico Movimento disabili, loro famiglie, cittadini solidali per i DIRITTI, LE PARI OPPORTUNITA'

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"...Dalla crescita dell'economia negli ultimi decenni dipende in buona parte la Frosinone di oggi: di fatto, il capoluogo ciociaro presenta attualmente un aspetto in prevalenza moderno di centro industriale e commerciale, mostrando però uno sviluppo urbanistico disordinato e irrazionale dovuto alla mancanza di un piano regolatore e alla forte speculazione edilizia diffusasi già dagli anni sessanta." - Da Wikipedia, voce 'Frosinone'

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